Generalmente un percorso di coaching si avvia con un colloquio
personale (fatto di persona oppure telefonicamente) per valutare le
attuali opportunità e sfide del cliente, per definire le finalità della
relazione, per identificare le priorità di azione e per stabilire quali
sono i risultati specifici che si vogliono raggiungere.
Le sessioni di coaching possono essere condotte di persona (in
presenza) o al telefono; la durata di ogni sessione viene concordata
preventivamente, e varia, in genere, da un minimo di mezz’ora a un
massimo di due ore.
Il coach, inoltre, può fornire risorse supplementari, sotto forma di
articoli, questionari, valutazioni o modelli per aiutare la riflessione
e l’azione del cliente.
La durata di una relazione di coaching varia in funzione dalle
esigenze della persona o del team: può variare da un minimo di tre
sessioni fino a un massimo di nove o dieci mesi. Per alcuni tipi di
coaching mirato, può funzionare bene un periodo dai 3 ai 6 mesi di
lavoro; per altri tipi di coaching il cliente può trovare proficuo
lavorare più a lungo con il coach. I fattori che possono influire sulla
durata comprendono: il tipo di obiettivi e di risultati che si vogliono
raggiungere, il modo con cui le persone o i team amano lavorare, la
frequenza delle sessioni. Nel coaching si osserva “dove si trova il
cliente oggi”, quale sia cioè la situazione attuale di partenza, e si
definisce, in comune accordo, ciò che egli è disposto a fare per
raggiungere “la meta in cui vorrebbe trovarsi domani”. Durante ciascun
incontro è il cliente stesso a scegliere l’argomento della
conversazione, mentre il coach lo ascolta ponendo osservazioni e
domande. Questa interazione contribuisce a creare maggiore chiarezza ed
induce il cliente a divenire proattivo.